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Nel cuore di Roma, il prossimo sabato si svolgeranno i funerali di Papa Francesco, un evento che trascende la sfera religiosa e si intreccia con le dinamiche politiche globali. A confermare la sua presenza è stato Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti, che ha deciso di accantonare i suoi impegni per partecipare a questo significativo momento. Trump ha annunciato con entusiasmo la sua presenza, affermando su Truth Social: “Melania e io andremo al funerale di Papa Francesco, a Roma. Non vediamo l’ora di esserci!”
La partecipazione di Trump ai funerali del Pontefice non è solo un gesto di rispetto, ma anche una mossa strategica. Tra le personalità che si sono recentemente incontrate con il Papa, spicca il nome di JD Vance, attuale vicepresidente, che ha avuto l’onore di salutare Francesco poco prima della sua scomparsa. Questo legame diretto con il Vaticano sottolinea l’importanza che il pontefice ha avuto nel panorama politico americano, specialmente per quanto riguarda il sostegno della base cattolica, fondamentale per la rielezione di Trump.
Ma perché Trump ha voluto essere presente in un momento così delicato? Due motivi principali emergono. In primo luogo, c’è il desiderio di consolidare il suo legame con una parte significativa dell’elettorato americano, quella cattolica, che ha dimostrato una forte lealtà nei suoi confronti durante il suo mandato. In secondo luogo, c’è la consapevolezza che il futuro della Chiesa cattolica, e quindi anche il futuro dell’elezione del successore di Francesco, avrà ripercussioni non solo sul panorama religioso, ma anche sulle relazioni internazionali, in cui gli Stati Uniti svolgono un ruolo centrale. Trump sa bene che gli Stati Uniti possono contare su dieci cardinali elettori, la cui influenza potrebbe rivelarsi decisiva nella scelta del nuovo Papa.
Tuttavia, la diversità di opinioni e schieramenti tra questi cardinali rende la situazione complessa. Non è un mistero che il pontificato di Francesco abbia spesso rappresentato una sfida per l’amministrazione Trump, il cui approccio conservatore spesso si scontra con le posizioni progressive del Pontefice. La presenza di Trump ai funerali non è quindi solo un omaggio a un leader spirituale, ma una dichiarazione di intenti, un modo per riaffermare la propria influenza e rimanere al centro del dibattito politico globale. L’attenzione è ora rivolta a Roma, dove non solo si piangerà un grande leader religioso, ma si intrecceranno anche le sorti di una politica globale in continua evoluzione.