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La mattina del 26 giugno 2024, un tentativo di colpo di Stato è avvenuto in Bolivia quando alcuni militari, guidati dall’ex comandante dell’esercito Juan José Zuñiga, hanno fatto irruzione nel palazzo del governo a La Paz, dove si trovava riunito il presidente Luis Arce Catacora con il suo gabinetto.
Il tentativo di golpe è fallito dopo poche ore, grazie alla fedeltà di una parte delle forze armate e alla mobilitazione popolare di sostegno al governo democratico.
Due alti ufficiali sono stati arrestati in relazione al tentativo di colpo di Stato. Il ministro della Difesa boliviano, Edmundo Novillo, ha affermato che “la situazione è già sotto controllo all’interno delle Forze Armate” e ha invitato la popolazione a “riprendere le proprie attività”.
Il presidente Arce ha condannato il tentativo di golpe come un “attacco alla democrazia” e ha promesso di portare i responsabili davanti alla giustizia.
Questo tentativo di colpo di Stato è avvenuto in un clima di tensione politica in Bolivia, dopo le elezioni presidenziali del 2020, che sono state contestate dall’opposizione. Tuttavia, la stragrande maggioranza della comunità internazionale ha riconosciuto Arce come presidente legittimo.
L’Unione Europea ha condannato “qualsiasi tentativo di sovvertire l’ordine costituzionale in Bolivia e di rovesciare i governi democraticamente eletti”, mentre l’Organizzazione degli Stati americani (OAS) ha espresso il proprio “forte sostegno al governo democraticamente eletto della Bolivia e al popolo boliviano”.
Resta da vedere quali saranno le conseguenze a lungo termine di questo tentativo di colpo di Stato per la Bolivia. Tuttavia, è chiaro che il popolo boliviano è determinato a difendere la sua democrazia.