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L’editoriale sportivo del direttore
Il calcio sembra trovarsi in una fase di totale instabilità un po’ ovunque, specialmente a Cassino. La squadra della città martire occupa attualmente il terzo posto in classifica, a soli tre punti dalla seconda e cinque dalla prima. Una posizione invidiabile, considerando le risorse a disposizione di Mister Carcione. Fin qui la situazione è chiara per tutti. Adesso è necessario fare una distinzione: parliamo di CALCIO o di pallone? Perché le due cose sono profondamente diverse.
Il primo richiede discussioni informate e consapevoli, mentre il secondo si affronta nei bar o in piazza. Pianificare significa realizzare un progetto, plasmarlo e renderlo “vivo”. Ora dovete chiarirci come sia possibile trovarci con una squadra al terzo posto e un presidente dimissionario, perché, permettetemi di dirlo, qui non bastano bravi allenatori o giocatori, ma serve anche saper essere un buon presidente soldi a parte un presidente non si giudica dal denaro ma dai modi.
Siamo a dicembre e non si parla ancora di acquisti; per la prima volta, la nostra redazione è molto severa nei confronti dei vertici societari. Da sempre, i calciatori si osservano sui campi, non sui siti di trasferimento. Questo non è il modo corretto di intendere il calcio. Una struttura solida e ben organizzata ha almeno 4-5 persone che ogni domenica sono sugli spalti a osservare giovani calciatori e meno giovani, così da avere una visione completa del parco giocatori disponibile. Ciò che sta accadendo sfida ogni logica di organizzazione calcistica, di gruppo e di società. Ripeto, con un terzo posto in classifica si costruisce, non si distrugge. La riflessione va alla società: volete essere ricordati per aver costruito o per aver distrutto? In entrambi i casi, avete un unico modo per dimostrarlo: con i fatti. Speriamo di aver scosso l’ambiente e di far scattare un senso di rivalsa. Intanto la squadra si prepara alla trasferta di Anzio con una formazione sempre più giovane. Forza Cassino sempre