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Non tutti sono liberi: la libertà di informare ha il suo prezzo ed io sono disposto a pagarlo.
La libertà di esprimere un’opinione è un diritto fondamentale sancito dalla nostra costituzione, ma la realtà ci mostra che non tutti possono godere di questa libertà in egual modo. In territori come Caserta, dove la presenza della camorra pesa come un macigno sulla vita quotidiana, la libertà non si limita a riportare i fatti: essa si estende alla necessità di analizzare, riflettere e contestare. Non basta documentare l’omicidio di un boss o una tangente; occorre anche svelare le dinamiche che si celano dietro a questi eventi, esplorare il contesto sociale e familiare che li alimenta.
La figura di Giancarlo Siani è emblematica in questo senso. Ucciso per aver osato contestare l’egemonia dei Gionta, il suo sacrificio ci ricorda che la libertà di pensiero ha un prezzo alto. Ogni parola scritta può costare cara, sia in termini di vite umane che di relazioni personali. Chi sceglie di scrivere da queste terre difficili sa bene cosa significa rinunciare a un momento di condivisione con la famiglia, ai propri figli, ai nipoti, persino alla sicurezza economica. La libertà di informare richiede coraggio e una determinazione che poco ha a che fare con il denaro.
In contesti meno rischiosi, è difficile comprendere come la libertà di espressione possa essere limitata perfino allora che i protagonisti non sono boss mafiosi, ma individui comuni dotati di un potere che, pur non essendo visibile, agisce in modi insidiosi. Questo silenzio del pensiero critico, questa autocensura di chi ha paura di esporsi, mina le fondamenta della vera libertà. È la stessa dinamica che portò Giuda a tradire: trenta denari che non possono mai eguagliare il valore della propria integrità.
Ogni “pezzo” scritto con coraggio e onestà diventa un atto di resistenza e un contributo alla verità. In luoghi come Caserta, Casal di Principe, San Cipriano e Casapesenna, ho imparato che non bisogna inginocchiarsi davanti all’illegalità, ma combatterla con gli strumenti più potenti che abbiamo: la penna e la parola. Queste armi, sebbene possano sembrare fragili, hanno il potere di illuminare le ombre e di far riflettere su ciò che realmente accade attorno a noi.
La libertà di raccontare e di pensare liberamente è un diritto che va difeso a qualsiasi costo. Non importa quale sia il prezzo: la dignità e la verità non possono essere messe in discussione. La realizzazione della libertà non è solo un dovere, ma un atto sacro verso coloro che hanno pagato il prezzo più alto per garantircela. Non a caso noi di dossier quotidiano possiamo dire ad alta voce: vergognatevi per quello che avete fatto avete “barattato” dei TfR per dei Tfa.