SERVIZIO IDRICO: COME SI AGGIORNA LA TARIFFA E PERCHÉ CI SONO AUMENTI

Tempo di lettura: 3 minuti
Domenico Panetta
Seguimi

L’acqua è una risorsa fondamentale per la vita. Negli ultimi anni i cambiamenti climatici ci hanno indotto a preservare ancor più questa risorsa per assicurarne la disponibilità nello spazio, nel tempo e per le diverse attività (civili, artigianali, industriali, agricole, ecc….).

L’acqua per gli usi civili (domestici in particolar modo) ci viene assicurata da gestori privati, pubblici, o misti che altro non sono che operatori economici (O.E.) nell’ambito del servizio idrico integrato (S.I.I.) che operano in ambiti territoriali ottimali(A.T.O.) individuati dalle Regioni, S.I.I. loro attribuito a seguito di gara pubblica (eccezione per soluzioni interne agli Enti ovvero tramite affido in-house).

I suddetti O.E., altro non sono che imprenditori che, traggono utili rivenienti dalle attività necessarie a garantire il S.I.I. alla collettività che pertanto paga il sevizio (bolletta servizio idrico integrato che comprende tra l’altro fognatura e depurazione).

Quanto costa il S.I.I.? In altri termini: quanto costa l’acqua quando apriamo il rubinetto di casa?
Il costo del S.I.I. è fissato dalla così detta tariffa idrica che viene elaborata dall’Ente deputato al controllo del S.I.I. nell’ambito territoriale di competenza che oggi è costituito dall’EGATO (Ente di Governo dell’Ambito Ottimale).

L’Egato sulla base di linee guida emanate a livello nazionale da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) elabora la tariffa, ovvero il costo dell’acqua che varia sia per mc. consumati e sia per fascia di consumo. La tariffa, infatti, stabilisce dei limiti di costo a mc in dipendenza del quantitativo annuo consumato dall’utente, infine, sempre la tariffa applicata varia anche per gli usi diversi che se ne può fare, quali: civile, commerciale, ecc…

Va da sé che la tariffa, quindi il costo al m.c. dell’acqua, contempla tutta una serie di costi che concorrono alla sua definizione, e questi sono conseguenti dalle molteplici attività richieste per garantire il servizio, ovvero: dalla manutenzione (ordinaria e straordinaria) delle strutture del S.I.I., dagli investimenti ulteriori atti a potenziare il servizio alla collettività, dai costi per la gestione del S.I.I., dai costi dell’energia, dagli utili dell’O.E., ecc…. 

Orbene, perché definita la tariffa si registrano aumenti?
Qui occorre fare altra doverosa precisazione. La tariffa elaborata ha un arco temporale per la sua applicazione, ora 6 anni, ovvero in questi prossimi 6 anni a far data dall’01/01/2024, l’impianto tariffario, che altro non è che la struttura della tariffa, resta immutato potendo subire solo aumenti legati, tra l’altro, al costo della vita, ovvero all’inflazione per svariati aumenti che si registrano per l’approvvigionamento delle materie prime, delle forniture di vario genere, dell’energia, e tutto ciò che ha concorso alla definizione della tariffa idrica. Ma talvolta gli aumenti sono determinati anche da eventi eccezionali per nuovi investimentitesi ad accrescere il servizio ovvero a garantire la qualità dello stesso imposta da norme.

Conclusioni
Il S.I.I. garantitoci nell’A.T.O. di appartenenza (nella presente provincia ATO 5 Fr Lazio Meridionale) dall’O.E., quale gestore del S.I.I. (nel nostro caso Acea Ato 5 s.p.a.), richiede per il suo espletamento una contropartita economica a favore dell’O.E. medesimo. La contropartita non è altro che l’importo della bolletta che ogni utenza corrisponde periodicamente al gestore. Importo della bolletta quantificato grazie alla tariffa idrica definita dall’EGATO e rispettosa delle linee guida o metodo tariffario emanato da ARERA. Sfatiamo, pertanto, il luogo comune di asserire: “l’acqua è risorsa gratuita” in quanto vero come bene sorgivo in loco, infatti alla sorgente tutti bevono gratis, ma che tuttavia ha costi per poterne usufruire presso i luoghi comuni di utilizzo, quali le nostre abitazioni, luoghi di lavoro, ecc.