Resoconto bilancio celebrazione 80° anniversario distruzione città di Cassino

Tempo di lettura: 4 minuti
Domenico Panetta
Seguimi

Nella conferenza stampa di ieri  pomeriggio, in sala “Restagno”, convocata per un bilancio di quanto fatto per celebrare in maniera degna l’80° anniversario della distruzione della città di Cassino e per ricordare le innumerevoli cerimonie ed iniziative attuate dal 10 settembre dello scorso anno, giorno del primo bombardamento, sino alla fine di maggio di quest’anno, la maggiore difficoltà incontrata dal sindaco e dai suoi amministratori chiamati a relazionare è stata quella di sintetizzare. Sì, perché, grazie anche al contributo e all’impegno delle tante associazioni, molto è stato prodotto. Per mesi la nostra città è stata al centro dell’attenzione che ha varcato i confini regionali e nazionali. “Sono soddisfattissimo” ha detto Enzo Salera che ci ha tenuto a ringraziare anzitutto le tante associazioni che con entusiasmo hanno partecipato in maniera diretta e fattiva alle innumerevoli iniziative.

Accanto al primo cittadino gli assessori Danilo Grossi (Cultura) e Maria Concetta Tamburrini (Pubblica Istruzione) e il consigliere Bruno Galasso. In sala esponenti delle associazioni che sono stati omaggiati con la consegna della medaglia coniata per l’80°. Una faccia della medaglia, in argento e bronzo, riproduce il monumento alla pace dello scultore Umberto Mastroianni (una bomba che esplode con al centro lo stemma del Comune), mentre l’altra faccia riproduce i nostri simboli (l’Abbazia di Montecassino, la Rocca Janula, una parte della città) con impresso il numero 80 e la scritta: “Cassino chiede pace”.
Salera ci ha tenuto a sottolineare la venuta del presidente della Repubblica all’inizio non data per scontata per via dell’impegno già assunto da Mattarella a presenziare alla cerimonia dei polacchi a Montecassino il 18 di Maggio.

“E’ accaduto invece che nello spazio temporale di due mesi il capo dello Stato sia venuto a Cassino due volte – ha ricordato Salera – ponendo la nostra città al centro dell’attenzione nazionale, e non solo. E’ stato per noi un grande onore e motivo di orgoglio . E’ stato un grande risultato”. Il primo cittadino ha poi richiamato “la grande forza rappresentata dalle associazioni di questa nostra città, fortemente legate alla sua storia e alla sua cultura. “Abbiamo avuto rappresentanti di tutti gli Stati che hanno combattuto qui – ha aggiunto – Un record di presenze.  Il monumento al generale Anders ha poi portato in città tanti turisti, soprattutto polacchi”.
“Abbiamo vissuto una intensità di eventi incredibile – ha detto l’assessore Grossi – grazie alla notevole capacità delle associazioni di proporre, progettare, aiutare, quindi ad attuare. Ogni associazione si è messa in gioco ed è stato dato tanto, nei vari settori e campi di interesse e di competenze. E’ stato presentato un numero enorme di libri che hanno richiamato tanti cittadini a confrontarsi, a discutere, a riflettere. Non è stata comunque una sorpresa il trovare una comunità attenta e partecipe. Sono state coinvolte circa novecento persone nell’organizzazione degli eventi, circa 26 mila quelli che hanno partecipato alle manifestazioni di questi mesi,, sia nella parte finale che preparatoria.

Abbiamo avuto la capacità di costruire progetti mediatici di grande qualità, di cui andare orgogliosi. Hanno parlato di noi tv e giornali di carattere nazionale, sono stati prodotti documentari di grande qualità. Siamo riusciti a creare tutto ciò e a lasciare qualcosa di importante, come ad esempio, il monumento al generale Anders. Ringrazio tutti”.
L’assessora Concetta Tamburrini ha ricordato come si sia voluto mettere al centro le attività che già si svolgevano nel territorio, potenziarle e guardare l’80° attraverso la lente delle peculiarità delle varie associazioni e lanciare il grande messaggio di pace che ci si era proposti di lanciare. Ha quindi rimarcato il coinvolgimento delle scuole. “Non è stata una celebrazione staccata dalla realtà ma una celebrazione che è riuscita a nutrire e a potenziare quello che già nel territorio veniva fatto. E nelle scuole è avvenuto in modo grandioso. In tutti i livelli di scuola. Ma la manifestazione più bella – a mio avviso – è stata quella dei tre giorni di festival delle scuole. Abbiamo visto impegnati circa mille ragazzi a partire dai cinque ai 15 anni che si sono esibiti in 12 spettacoli completamente diversi. Sono stati coinvolti anche i genitori ed i nonni. Abbiamo lanciato il messaggio che ci eravamo proposti e attuato, insieme agli insegnanti, un percorso formativo efficace”.

Il consigliere Bruno Galasso, musicista, tra le altre cose in particolare ha richiamato il concerto in onore dei Caduti tenuto al teatro Manzoni da 170 musicisti del Conservatorio di Frosinone. “Un evento di altissimo livello, di cui andiamo orgogliosi” ha detto. Aggiungendo poi la necessità di “attrarre” i ragazzi con iniziative di alto profilo.