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Le elezioni si sono appena concluse, con una sonora pala tra i denti, e come un fulmine a ciel sereno, i civici Mignanelli e Langiano (ex Forza Italia, famosi per le loro dipendenze politiche a vecchi guru della politica), hanno deciso di riconsiderare i propri principi politici per allinearsi con il partito meloniano a suon di iscritti al partito. Questa mossa ha sollevato un’onda di sconcerto e polemiche non solo tra gli elettori, ma anche all’interno della stessa dirigenza locale di Fratelli D’Italia. Come può il destino di Cassino essere affidato a tesserati dell’ultimo minuto, come può un partito con il 30% dei consensi permettere tutto ciò? Insomma per farla breve Fratelli D’Italia rischia di avere un proprio coordinatore cittadino che farà capo non al partito ma a chi lo gestirà dell’ esterno a suo modo e piacere.
Mignanelli e Langiano all’ improvviso si sono ritrovati in una batter d’occhio nei valori del nuovo partito, in molti si chiedono se si tratti solo di opportunismo politico o sono facilmente manovrabili? Dopotutto, il cambio di casacca è avvenuto in un momento in cui il partito meloniano registra una crescente popolarità e un peso politico significativo. Questa manovra solleva questioni critiche sulla lealtà e l’integrità politica di chi cambia bandiera in base alla convenienza del momento.
Cassino, un tempo roccaforte di stabilità politica per il centrodestra si trova ora affidata a personalità incerte e volubili. La fiducia dei cittadini è messa a dura prova, mentre la dirigenza nazionale sembra chiudere un occhio di fronte a questi repentini cambiamenti. Anzi accoglie a braccia aperte. Che fine farà il senso di rappresentanza se il potere è nelle mani di chi agisce con un piede dentro e uno fuori a seconda delle circostanze? Ma soprattutto se vale un numero politico per avere consensi come mai Fratelli d’Italia non applica anche in Regione Lazio lo stesso criterio? Vale a dire chi ha più consenso ha più assessorati?
Alla luce di questi sviluppi, è chiaro che Cassino ha bisogno di un reset politico, una nuova era di trasparenza e impegno genuino da parte dei suoi rappresentanti. I cittadini meritano risposte chiare e azioni concrete, non una politica del “cambio al miglior offerente”. La domanda rimane: chi si assumerà la responsabilità di dirigere Cassino verso un futuro più stabile e onesto politicamente? Così facendo la musica non cambia avremo sempre i burattinai che muovono i fili e persone disposte a sedersi sempre ai soliti tavoli. Tavoli che fino a prova contraria hanno azzerato il centrodestra.
In sintesi, l’affidamento della città a tesserati di dubbia fedeltà politica non farà che accentuare ancora di più il divario tra politica e cittadini. È il momento di una riflessione profonda e di una scelta coraggiosa da parte di chi detiene il potere decisionale è chiaro che tutto ciò che sta accadendo rientra nelle dinamiche democratiche di voto al prossimo Congresso. Valutando il numero di tessere è facile intuire da chi sarà scelto il futuro segreterio e la futura dirigenza locale. In politica vale una regola ben precisa quasi un ultima carta da giocare, se non posso arrivare con il mio partito allora dividi et impera e convinci tutti a farlo.
Noi abbiamo chiesto al Dirigente Provinciale e membro dell’ assemblea nazionale Angela Abbatecola come può accadere tutto ciò all’ interno di un partito leader al Governo.
“Fratelli d’ Italia è sicuramente il partito più attrattivo del momento. Essere larga maggioranza in tutte le massime istituzioni attira chi, viste le sciagure perpetrate dal centrodestra locale negli ultimi anni, cerca quantomeno una collocazione in un contesto affidabile come il nostro. Va evidenziato però, che la politica per noi, resta passione, valori e coerenza, elementi che mi auguro stiano animando gli esponenti che in questi giorni si apprestano a contribuire alla campagna adesioni più numerosa di sempre.
Personalmente, mi farò promotrice, di elaborare la necessaria alternativa a questo centrosinistra che sempre peggio, sta lasciando la città in un deprimente stallo amministrativo.
È su questo che la destra cassinate dovrà profondere tutte le proprie energie, ancor prima di una conta che rischia di restare fine a se stessa e di dissolversi nel giro di pochi mesi qualora non dovesse appunto trovare il necessario collante ideale, così ha concluso ai nostri microfoni Angela Abbatecola”.
Insomma la corsa del criceto continua e di rinnovamento c’è ben poco sempre stessi nomi, stessi volti e stesso modus operandi il problema non è chi lo applica ma chi ancora non è stanco di un vecchio modo di fare politica: i cittadini.