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Il Lazio si conferma la seconda regione d’Italia per livello di indebitamento delle famiglie, con un importo medio di oltre 30.000 euro per nucleo familiare. Il dato, emerso dall’ultimo rapporto di Bankitalia, evidenzia una crescita del 2,8% nel 2023, aggravando una situazione già critica.
Le cause profonde
Alla base di questo fenomeno vi sono diverse concause. L’aumento del costo della vita, in particolare l’impennata delle bollette energetiche, ha eroso il potere d’acquisto delle famiglie, rendendo difficoltoso il sostentamento quotidiano. La precarietà del lavoro, con salari stagnanti e contratti atipici, ha ulteriormente fragilizzato la solidità economica dei nuclei familiari.
Le conseguenze nefaste
L’indebitamento eccessivo non solo mina la serenità e la stabilità delle famiglie, generando stress e ansia, ma rappresenta un ostacolo alla crescita economica e sociale. Le famiglie indebitate sono infatti meno propense a consumare e ad investire, limitando lo sviluppo del tessuto produttivo locale.
Necessità di un impegno collettivo
Per contrastare questa tendenza negativa è necessario un impegno sinergico da parte di diverse realtà. Le istituzioni, in primis, devono adottare misure concrete per sostenere le famiglie in difficoltà, attraverso interventi mirati a favore dei redditi più bassi e l’ampliamento delle politiche di welfare.
Un appello all’azione
L’indebitamento delle famiglie del Lazio rappresenta un problema urgente che non può essere ignorato. L’unione di sforzi da parte di istituzioni, enti del terzo settore e cittadini consapevoli è fondamentale per invertire la rotta e costruire un futuro più sicuro e stabile per la nostra regione.