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Con la sparata dei “rifiuti pericolosi” e probabilmente anche interrati nella villa comunale, l’obiettivo, quello di mettere in allarme molti cittadini, l’hanno centrato in pieno. Ma il “botto” che cercavano non c’è stato; né ci sarà, semplicemente perché lì, nel polmone verde della città martire, non ci sono rifiuti pericolosi, né interrati; come pure non ci sono sversamenti di acque inquinanti nel Gari.
Erano stati i carabinieri forestali a certificarlo, una settimana prima. Si poteva dunque stare tranquilli. Ma a qualcuno di quei nostri concittadini ambientalisti quell’attestazione non convinceva, al punto da sollecitare la procura della Repubblica a che avviasse essa un’indagine. Insomma, quasi quasi un sollecito a darsi una sveglia, come se nel palazzo di piazza Labriola dormissero. Nel frattempo però avevano allarmato mezzo mondo: addirittura l’Arpa Lazio, la Guardia Costiera, i NOE e finanche Rai3 regionale.
Così è capitato che in un sol giorno, venerdì scorso, con l’aggiunta di due ingegneri di Acea, del dirigente dell’Area tecnica comunale, del direttore dei lavori, dell’assessore ai Lavori pubblici, si sono ritrovati nella villa una quindicina di persone, alcune provenienti da Frosinone e da Latina, con uno spreco di energie (e di danaro), per accertare quello che già si sapeva. Insomma: tanto rumore, per nulla.
Comunque, bene così: non c’è stato il botto, ma almeno hanno ottenuto il “fuoco incrociato” nel titolo di un autorevole organo di informazione. Per non parlare della straordinaria visibilità nel telegiornale regionale chiamato a riferire di una cosa che, nonostante tutti i chiarimenti, non ha certo dato lustro alla nostra città.
Speriamo almeno siano rimasti contenti loro. Ma speriamo anche che si diano ora una calmata. Magari prendendo a modello di moderazione il grande Orazio che già duemila anni fa, con il motto “Est modus in rebus” invitava alla moderazione, al senso della misura. Anche se non è cosa di moda in tempo, come il nostro, del vivere esagerato. Ma per il bene che vogliono a questa città, facciano uno sforzo. Gliene saremo grati. Ancor più perché nel palazzo di piazza De Gasperi c’è gente attenta e vigile rispetto .