La barzelletta dell’ accordo è degna di un copione alla Checco Zalone

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Domenico Panetta
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Negli ultimi giorni è frequente la querelle di un fantomatico accordo tra Salera e la coalizione di Buongiovanni. La tesi viene attribuita da una sponda della minoranza alla coalizione di Buongiovanni. Dall’ altro la timida risposta della coalizione. Andiamo ad analizzare del perché timida: è chiaro che vogliono fare parlare “dell’accordo” fa comodo in questo momento,  in un certo qual modo è come dimostrare che loro comunque hanno ancora un peso  politico (chiaramente così non è il 20% lo dimostra) ma andiamo oltre, su cosa si baserebbe questo accordo su una disfatta clamorosa sia in ambito comunale che europeo? Vale la pena ricordare quello che è accaduto negli ultimi mesi tutti sappiamo i risultati delle comunali e appunto delle Europee.

Salera a nostro avviso non ha bisogno di nessun accordo l’oltre 60% dei voti è un plebiscito. I cittadini hanno voluto Salera e hanno deciso di mandare a casa gli altri. Punto c’è poco da discutere.

Come è possibile notare dell’ accordo parlano soltanto gli sconfitti un vecchio saggio recitava “chi perde spiega, chi vince festeggia” ed è proprio quello che sta accadendo. 

L’intero centrodestra dovrebbe trovare le colpe della disfatta proprio all’ interno della coalizione, giusto per citarne qualcuna: comunicazione errata, programma frivolo, inesperienza politica e scarsa capacità di confronto. E se dobbiamo dirla tutta ipotizzando il fantomatico accordo l’unico a non accorgersene sarebbe stato proprio Buongiovanni perché perdere con il 20% e non accorgersi del livello della sua campagna elettorale è umiliante.

Cari lettori secondo voi dinanzi questo scenario Salera aveva bisogno di un accordo? È lapalissiano che non occorreva.

Quindi l’appello non è alla politica ma proprio a Checco Zalone vieni a Cassino è prendi spunto per un nuovo Film caro Checco le risate sono assicurate.