FRATELLI D’ITALIA E IL TERRORISMO NERO

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Danilo Grossi – Membro della Direzione Nazionale del Partito Democratico

Di Danilo Grossi Membro della Direzione Nazionale del Partito Democratico

Ha dichiarato in questi giorni la scrittrice Benedetta Tobagi, figlia del giornalista assassinato: “Fratelli d’Italia non vuole fare i conti con l’album di famiglia del terrorismo nero”.

Ed ogni giorno che passa ne abbiamo la conferma.

Non bastavano le terribili parole di Marcello De Angelis lo scorso anno, che lo hanno costretto alle dimissioni da Responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio.

A 44 anni da una delle stragi più becere e vigliacche della storia d’Italia quest’anno è stato il prode Federico Mollicone deputato di Fdi, (non nuovo ad uscite del genere), a lanciare accuse senza costrutto alla magistratura con il chiaro intento di voler riscrivere la storia di una strage di chiaro stampo neofascista. E non lo dico io ma sentenze passate in giudicato nel corso di un lunghissimo processo.

Ma quale è il problema a riconoscere che nel periodo del terrorismo un ruolo cruciale lo hanno rivestito estremisti di destra?



Quale è il problema confermare che con la collaborazione di servizi deviati, estremisti fascisti e neofascisti hanno compiuto le stragi piú agghiaccianti della Repubblica Italiana uccidendo centinaia di donne, uomini e bambini innocenti, con l’obiettivo nemmeno troppo velato di costruire un ‘ordine nuovo’ nel nostro Paese?

Dove sta il problema ad ammetterlo, in particolare ora che la destra siede tra le piú alte cariche dello Stato?

E la Provincia di Frosinone non poteva certo restare fuori da questo triste dibattito, purtroppo.

Non bastavano le parole del consigliere comunale di Ceccano Daniele Massa che proprio il 2 agosto, ha ribadito la vicinanza a Ciavardini, il ‘Ciarda’, cognato di De Angelis, che nel 2007 è stato definitivamente ritenuto responsabile (con Valerio Fioravanti e Francesca Mambro) di essere l’esecutore materiale della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 e per questo condannato a 30 anni di reclusione.

Bene ha fatto la consigliera comunale di Ceccano Emanuela Piroli insieme agli altri consiglieri di opposizione ieri pomeriggio a chiedere chiarimenti in Consiglio Comunale e a chiedere un passo indietro del consigliere Massa.

Ma quello che ci lascia davvero senza parole è la difesa dell’assessore Del Brocco e del sindaco di Ceccano Caligiore che, a quanto riporta il blog alessio porcu, si è attestato praticamente sulle posizioni di Mollicone. ‘Ma ci batteremo sempre perché vengano condannati i veri colpevoli’ ha detto il sindaco di Fdi, contestando quindi la verità emersa dal processo e cioè che la strage alla stazione di Bologna fosse di chiara matrice neofascista.

Ci chiediamo, perché questa strenua difesa di fascisti e neofascisti?

Allora non ci resta che dare ragione a Benedetta Tobagi: “Fratelli d’Italia non vuole fare i conti con l’album di famiglia del terrorismo nero”. Purtroppo.