Estorsioni: due persone arrestate nel Reatino

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Domenico Panetta
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Alcuni giorni fa, la Stazione Carabinieri di Rieti ha arrestato in flagranza di reato un trentaseienne reatino e deferito in stato di libertà una seconda persona, sessantaquattrenne e anch’essa residente nel capoluogo, per il reato di estorsione. I provvedimenti sono stati adottati al termine di un’attività investigativa avviata a seguito della denuncia sporta da un uomo che, oramai da anni, era oggetto di minacce volte al pagamento di alcune somme di denaro. In particolare, le condotte minatorie, in alcuni casi rivolte anche alla compagna disabile del denunciante, avevano permesso agli autori del reato di ottenere oltre 30.000,00 Euro. Gli estorsori, in talune circostanze, avrebbero anche aggredito fisicamente la vittima del reato e danneggiato l’abitazione della compagna (approfittando della sua disabilità), minacciando conseguenze ancor più gravi se non fossero state loro consegnate le somme richieste.

I militari dell’Arma, a seguito dell’ennesima pretesa di denaro, hanno predisposto un apposito servizio di osservazione e accompagnato il denunciante all’appuntamento pattuito con i suoi estorsori. Nell’esatto momento in cui è avvenuta la cessione del denaro estorto, sono interventi bloccando l’uomo che aveva ritirato il denaro, dichiarandolo immediatamente in stato di arresto. Quest’ultimo era in contatto telefonico con il suo complice, anch’egli poi identificato e denunciato all’Autorità Giudiziaria, e, prima di essere arrestato, aveva riscosso 150,00 Euro quale parte restante di 1.050,00 Euro, già ottenuti dalla vittima il giorno precedente. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Rieti, oltre a convalidare l’arresto in flagranza eseguito dai militari, su richiesta del Pubblico Ministero della locale Procura della Repubblica, in seguito dei gravi indizi di reato raccolti a carico dei due soggetti individuati quali autori delle richieste estorsive, ha emesso nei loro confronti delle misure cautelari personali disponendo la traduzione in carcere per uno di essi e gli arresti domiciliari per l’altro.