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La rubrica del direttore “la voce scomoda”
Si è spenta oggi a Roma, all’età di 75 anni, Barbara Balzerani, ex brigatista rossa. Nata a Colleferro nel 1949, Balzerani aderì alle Br nel 1975, diventando uno dei membri più attivi della colonna romana.
Durante la sua militanza terroristica, Balzerani partecipò a numerosi omicidi eclatanti, tra cui il sequestro e l’uccisione del leader politico Aldo Moro nel 1978, l’agguato al generale americano James Lee Dozier nel 1981 e l’assassinio del giornalista Walter Tobagi nel 1980.
Arrestata nel 1985, Balzerani fu condannata all’ergastolo, pena poi commutata in 26 anni di carcere. Uscita dal carcere nel 2011, Balzerani non si è mai pentita del suo passato, pur condannando la violenza terroristica. Ha sempre sostenuto che la lotta armata delle Br fosse un atto di ribellione contro un sistema ingiusto.
Negli ultimi anni, Balzerani si era dedicata alla scrittura, pubblicando diversi libri sulla sua esperienza nelle Br. Il suo ultimo libro, “La prigione immaginaria”, è uscito nel 2022.
La morte di Barbara Balzerani riapre il dibattito sulla stagione del terrorismo italiano e sul ruolo delle Br nella storia del nostro Paese.
Alcuni interrogativi rimangono aperti:
Come si può giudicare la sua figura?
Qual è il suo lascito storico?
In che modo la sua esperienza può essere di insegnamento per le nuove generazioni?
La sua scomparsa rappresenta comunque un momento significativo per l’Italia, un Paese che ancora cerca di fare i conti con un passato doloroso e controverso.