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Riunione questa mattina della Consulta dei sindaci del Lazio Meridionale. Si sono ritrovati in venti, tra primi cittadini e loro delegati, in sala Restagno dove il presidente, Enzo Salera, ha relazionato ai colleghi in merito alla problematica della crisi di Stellantis ed in particolare alle implicazioni che ne derivano per l’occupazione e per l’economia dell’intero territorio.
L’accordo di ieri a Roma che ha garantito la proroga di un anno del contratto con i 150 lavoratori di Trasnova, Logitech e Tecnoservice, e la quasi certezza del salvataggio dei 32 operai della De Vizia, anch’esso per un altro anno, ha trasmesso in tutti una comprensibile tranquillità, anche se il pericolo è stato solo sventato per ora. “Abbiamo un anno di respiro – ha ammonito Salera – Dobbiamo operare per non ritrovarci fra un anno nella stessa condizione dei giorni scorsi”. Cosa di cui hanno consapevolezza tutti.
Ma il destino di questi lavoratori è legato a doppio filo alla ripresa produttiva, al piano industriale di Stellantis. Se ne saprà di più, molto di più, martedì prossimo, 17 dicembre, al termine dell’incontro a Roma, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy . Un Tavolo importante, presieduto dal ministro Urso, cui siederanno anche, in rappresentanza dello stabilimento sito nel Lazio Meridionale, i sindaci di Cassino (Enzo Salera) e di Piedimonte San Germano (Gioacchino Ferdinandi).
Si è parlato poi anche dell’altro punto all’ordine del giorno, riguardante la stazione Tav. Senza girarci troppo intorno, Salera ha riferito che non c’è alcun progetto di Rfi riguardante la stazione Tav nella provincia di Frosinone. Quanto si è discusso sinora e quanto è stato ventilato non trova alcun riscontro concreto: solo desiderata, quindi solo chiacchiere fino ad adesso. Bando a campanilismi di sorta, il presidente della Consulta ha richiamato il vecchio progetto delle interconnessioni con l’Alta velocità, due a Frosinone, due a Cassino.
Un progetto realizzato a metà, che attualmente consente di utilizzare in maniera parziale il treno ad alta velocità, ma che potrebbe essere una valida soluzione per intensificare un servizio già molto utilizzato (solo da Cassino circa 200 viaggiatori giornalieri). Ricordati anche i progetti di ammodernamento e di abbattimento delle barriere architettoniche nelle stazioni sia di Frosinone che di Cassino. Strutture entrambe perfettamente idonee, a lavori completati, anche per utenza di treni ad alta velocità. Progetti, sia l’uno che l’altro, su cui si farà leva per non restare attaccati a qualcosa di cui si è parlato, si continuerà a parlare, ma senza costrutto alcuno.
Tra i sindaci Luigi Germani di Arce ha richiamato una vecchia esperienza della Regione Lazio circa l’assunzione nei Comuni, attualmente bisognosi di personale, di lavoratori del settore privato una volta in cassa integrazione. Una idea che ha suscitato un certo interesse dell’assemblea ma sulla quale rimane tutto da vedere e da affidare alla malaugurata involuzione delle cose nel tempo a venire.