Cassino, il Comune si libera dal dissesto finanziario.

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Domenico Panetta
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Nella mattinata di eri  l’Organismo Straordinario di Liquidazione ha approvato il rendiconto della gestione. E’ l’atto finale di uscita dal dissesto finanziario del Comune di Cassino.
Insediatisi il 28 settembre 2018 a seguito della dichiarazione di dissesto deliberata dal Consiglio Comunale, il 25 giugno di quell’anno, la dott.ssa Alessandra Nigro, in qualità di presidente, ed i componenti, dott. Guerino Vittorio De Luca e il dott. Marcello Zottola, diedero avvio alla procedura di rilevazione dei debiti che gravavano sul bilancio comunale.
Mediante avviso pubblico i creditori furono invitati a presentare le loro istanze al fine di dimostrare la sussistenza del debito contratto con loro dal Comune. L’Osl, dunque, ha proceduto alla verifica della sussistenza dei requisiti di tali richieste, per giungere alla definizione di transazioni e chiudere così le partite debitorie.

“Un lavoro complesso, delicato, laborioso, che ha richiesto molto tempo – ha detto il sindaco Enzo Salera subito dopo aver recepito l’atto conclusivo -. Oggi finalmente il nostro Comune si libera dagli stringenti vincoli imposti dalla condizione di dissesto che hanno fortemente condizionato l’azione amministrativa, obbligato l’Ente a stabilire le aliquote massime di tasse e tributi, limitato le assunzioni e le possibilità di spesa”.

Con evidente soddisfazione, il primo cittadino ha aggiunto: “Da oggi, dunque, si potrà avviare la gestione ordinaria del bilancio comunale.  Uno degli obiettivi primari della nostra amministrazione sarà il taglio di tasse e tributi locali, fino a ieri obbligatoriamente imposti al massimo possibile dalla legge. Ora che il dissesto è alle nostre spalle, ci saranno più risorse disponibili per la manutenzione ordinaria di strade, marciapiedi, verde pubblico; si potranno effettuare investimenti in progetti anche senza finanziamenti regionali o europei, sarà possibile programmare un piano delle assunzioni più confacente alle esigenze, potenziare i servizi al cittadino, rafforzare la rete di sostegno alle fasce deboli, costruire, insomma, una città ancor più moderna e vicina alla gente”.