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Cassino – A seguito del mio recente intervento sulla stampa relativo alla storia di Enea, il bimbo affidato dalla madre alla Culla per la Vita di Milano, abbiamo ricevuto numerose attestazioni di stima e incoraggiamento per il nostro impegno in aiuto alle mamme in difficoltà. Come ho avuto modo di ribadire, la gratitudine anche mia personale va alle tante volontarie e volontari della nostra associazione che ogni giorno accolgono in un abbraccio di amore donne bisognose di sostegno affettivo, economico, psicologico, e le aiutano a ritrovare coraggio e speranza. Il ringraziamento più grande va però proprio alle mamme, che ci danno spesso esempio non soltanto di profondo amore e di intrepido coraggio, ma anche di vero eroismo. Penso che queste madri andrebbero ricordate e onorate anche con segni tangibili, e credo che su questo fronte anche la politica sia chiamata a fare la sua parte. Intanto sarebbe bene che le nostre città si strutturino per essere sempre più a misura di mamma e di bambino, affinché le donne sentano che anche la cornice urbana in cui vivono sia un incoraggiamento alla maternità gioiosa. Poi però sarebbe bello che le tante mamme che hanno affrontato e affrontano quotidianamente battaglie d’amore per i loro figli siano pubblicamente indicate come esempio luminoso, anche per incoraggiare altre mamme in difficoltà. Propongo allora che Cassino segua l’esempio del Consiglio Comunale di Roma, che ha deciso di intitolare una strada a Chiara Corbella.
Chiara è una giovane donna, una donna come tante. Sposata con Enrico, dopo essere rimasta incinta scopre di essere vittima di un tumore particolarmente aggressivo, tanto aggressivo da necessitare di cure immediate. Chiara però si preoccupa del suo bambino, e quando le dicono che le cure ne avrebbero compromesso la salute, Chiara decide di rinunciare alla chemioterapia per il bene di suo figlio. Passano così mesi preziosi, durante i quali Chiara non si cura per portare avanti la gravidanza. Subito dopo la nascita di Francesco inizia a curarsi, ma la malattia è implacabile. Dopo un anno, a soli 28 anni, Chiara muore. E muore col sorriso, lieta di aver dato la vita per suo figlio.
Credo che Chiara rappresenti un esempio per tutti, non soltanto per le mamme. Rappresenta un invito vivente rivolto a ciascuno di noi: Chiara è un invito appassionato ad abbandonare i comodi recinti delle nostre esistenze calcolate, per uscire nelle praterie spesso impervie ma liete della vita spesa anche per gli altri, per chi è più debole, per chi senza di noi potrebbe non farcela.
La nostra città vive alla luce di San Benedetto, che da ricco che era si fece povero e si dedicò non soltanto alla preghiera, ma anche al lavoro operoso per migliorare le condizioni di vita degli uomini, che sentiva suoi fratelli. Chiara ha fatto lo stesso. Proviamo a farlo anche noi, ognuno nel piccolo pezzo di mondo che gli è stato affidato. E lo faccia anche la Politica, lo faccia il Consiglio Comunale di Cassino dedicando una strada a Chiara, una strada che ricordi a noi tutti quanto grande può essere l’Amore.
Avv. Arturo Buongiovanni, Presidente del Movimento per la Vita di Cassino, già Vice-Presidente Regionale di FederVita Lazio e Consigliere Nazionale del Movimento per la Vita Italiano.