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L’illusione che la responsabilità dell’acquisto e dei tassi d’interesse crescenti possa essere attribuita a Biden e Harris è una menzogna che molti accettano senza riserve. La retorica di Trump riesce a trascinare l’opinione pubblica in un vortice di falsa verità, grazie alla sua abilità nel fornire risposte rassicuranti a chi, in preda all’incertezza, cerca spiegazioni semplici per i propri problemi economici.
L’interrogativo è il seguente: perché le persone si lasciano ingannare?
La risposta risiede nella mancanza di strumenti analitici adeguati per comprendere la complessità della teoria economica. Invece, gli individui si identificano come vittime della globalizzazione, spinti da un desiderio di maggiore sicurezza sociale e di tassazione equa. Sono arrabbiati e cercano figure carismatiche che promettono di risolvere i loro problemi. Trump ha cavalcato questa frustrazione, proponendo misure come i dazi, illudendo le masse con promesse di prosperità.
Ma non possiamo permettere di cadere nella trappola dell’ignoranza economica. I dazi non sono la soluzione magica per i mali del ceto medio impoverito. Trump sostiene che i dazi genereranno ricchezze per il governo americano, ma non comprende che le conseguenze ricadranno inevitabilmente sui consumatori. I prezzi aumenteranno, non diminuendo, come lui e i suoi sostenitori vogliono farci credere.
Il protezionismo storico ha sempre portato a un incremento dell’inflazione e a una dichiarazione del prodotto interno lordo. E ora, ci troviamo di fronte a una situazione simile. Le politiche di Trump non sono un’eccezione; è solo una ripetizione di errori già commessi in passato.
E cosa significa tutto questo per noi?
Significa che i dazi sulle esportazioni verso gli Stati Uniti potrebbero ritorcersi contro l’Europa e l’Italia. Un’imminente guerra commerciale contro la Cina potrebbe estendersi a minacce di dazi nei nostri confronti. Le conseguenze saranno devastanti: ci aspettiamo un calo delle esportazioni, una contrazione dell’occupazione e una stagnazione della crescita del prodotto interno lordo.
L’errore di fondo è chiaro: i dazi non sono la risposta ai nostri problemi economici. Chi continua a crederlo sta solo alimentando un ciclo vizioso di povertà e instabilità. È ora di aprire gli occhi e rifiutare le soluzioni illusorie di chi gioca con le paure della gente. Ecco perché oggi vi ritrovate a leggere commenti che osannano Trump con l’hashtag più webete che possa mai esistere “Godonaldgo” figlio di una carenza di studi economici.