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Il problema principale all’ordine del giorno della consulta dei sindaci del Lazio Meridionale, vale a dire la situazione dello stabilimento Stellantis, era di quelli cui è legato parte, o gran parte, del futuro occupazionale ed economico di tutto un territorio. Non poteva pertanto essere snobbata la convocazione fatta partire nei giorni scorsi da Enzo Salera, presidente dell’organismo. E infatti non è stata affatto snobbata: hanno risposto presente alla riunione di oggi pomeriggio 24 primi cittadini dei comuni del Cassinate spinti in sala Restagno anche dalla preoccupazione di molti loro concittadini il cui futuro occupazionale è legato alla ripresa del colosso automobilistico francese e al relativo indotto.
La decisione che è uscita all’unanimità dopo un articolato ed impegnato dibattito è stata quella di un nuovo incontro, il 25 settembre prossimo. Questa volta presenti anche le organizzazioni sindacali e i rappresentanti degli industriali per un approfondimento della problematica e per un coinvolgimento il più ampio possibile finalizzato ad impegnare nella difficile battaglia che si è aperta la Politica ai livelli più alti. Quel che è emerso in tutta la sua cruda evidenza nella riunione di oggi è stato qualcosa che già si sapeva: l’impotenza della politica locale di fronte a Stellantis, colosso internazionale dell’auto che fa le scelte di politica industriale sulla base di esclusive valutazioni proprie, snobbando ogni tipo di reale confronto e coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori e finanche del governo nazionale. “ Ciò non deve però indurre la politica locale ad assistere in silenzio, passiva, quasi la sorte dello stabilimento di Piedimonte San Germano fosse cosa di esclusiva competenza altrui”, è stato detto dai sindaci che vogliono capire le reali intenzioni di Stellantis che anche qui ha smantellato intere linee, ha avviato da tempo una drastica riduzione degli organici con la politica dei prepensionamenti, e ha aumentato a dismisura le ore di cassa integrazione. “Qui occorre, per quel che ci è possibile, cercare di salvare il salvabile perché, al di là delle generiche rassicurazioni, le cose non vanno”, è stata la sintesi del convincimento diffuso ed emerso con chiarezza dall’assemblea.
In precedenza, l’altro argomento sul quale la Consulta era stata chiamata a pronunciarsi, posto al primo punto dell’ordine del giorno, ha riguardato il problema dei cinghiali ed in particolare le lamentele degli agricoltori per i danni alle loro coltivazioni da parte degli ungulati. E’ stato liquidato in pochi minuti. Non certamente per la sottovalutazione della problematica, ma perché si è in attesa della direttiva regionale in merito alle modalità e alla disciplina della loro cattura. E soprattutto perché tra qualche settimana si aprirà la caccia e un rilevante contributo per la soluzione del problema arriverà da lì.
C’è stato anche chi, tra i sindaci, ha responsabilmente posto il problema della sicurezza determinato sulle strade dai cinghiali, causa assai frequente di incidenti, talvolta anche mortali, come già capitato in passato.