Sigonella: C’era una volta la sovranità nazionale

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Domenico Panetta
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La notte di Sigonella, evento che si svolse tra l’11 e il 12 ottobre 1985, rappresenta un capitolo cruciale della storia italiana, segnando un momento di forte tensione tra il nostro Paese e gli Stati Uniti. In questa vicenda, il ruolo di Bettino Craxi, all’epoca Presidente del Consiglio, fu determinante nel difendere la sovranità nazionale e nel riaffermare l’autonomia italiana.

Ripercorrendo i fatti:

Il 7 ottobre 1985, il transatlantico italiano Achille Lauro viene dirottato da un commando palestinese.

Durante il dirottamento, viene ucciso un cittadino americano, Leon Klinghoffer.

I dirottatori, dopo aver rilasciato la nave in Egitto, si dirigono verso Sigonella, base NATO in Sicilia, a bordo di un Boeing 727.

Gli Stati Uniti chiedono al governo italiano il permesso di prelevare i dirottatori e di trasferirli negli Stati Uniti per essere processati.

Craxi, in un gesto di fermezza e risolutezza, nega il permesso agli Stati Uniti, ritenendo che l’Italia, in quanto Paese sul cui territorio è avvenuto il dirottamento e l’omicidio, abbia la giurisdizione per processare i dirottatori.

La notte di Sigonella segnò un momento di svolta nei rapporti tra Italia e Stati Uniti, dimostrando la capacità dell’Italia di difendere la propria sovranità anche di fronte a una potenza come gli Stati Uniti.

La figura di Craxi ne uscì rafforzata, consacrandolo come leader capace di tutelare gli interessi nazionali e di affermare il ruolo dell’Italia sulla scena internazionale. L’ Italia oggi deve riprendersi la propria autonomia su scala internazionale .