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Il sindaco Enzo Salera, in un commosso ricordo dell’eccellente professionista, al quale è stato legato da una lunga ed affettuosa amicizia personale, ne ha tratteggiato i tratti caratteristici della bella persona che fu.
Vale a dire, l’educazione, la signorilità, il tratto umano dell’uomo, oltre naturalmente all’alta professionalità che gli consentiva di eccellere. “Meticoloso, attento, padrone del diritto – ha detto Salera – Chi si affidava a lui sapeva di stare in buone mani”. Ma il primo cittadino ha lasciato agli operatori del diritto il parlare dell’aspetto professionale di Gianrico Ranaldi, avvocato e professore universitario “che dava lustro al nostro Tribunale e alla nostra città”. Salera ha preferito parlare della bella amicizia che lo ha legato a Gianrico. Negli immancabili momenti di difficoltà per un amministratore della cosa pubblica, lo incoraggava a fare ciò che riteneva giuste. “Ricordati, Enzo – gli ricordava – che sarai giudicato per le cose che avrai fatto”. Lo morte purtroppo non ha consentito a Gianrico di partecipare alla riconferma del sindaco di Cassino sancita al primo turno due settimane fa, e di condividerne insieme la gioia della vittoria, ottenuta grazie “alle cose fatte per questa città”.
Né di poterne parlare magari utilizzando il dialetto, come amava fare Gianrico con gli amici veri, con quelli con cui aveva confidenza piena. Quel dialetto che è la lingua degli affetti. Infatti “è confidenziale ed intimo, è familiare perché, come sappiamo – ha ricordato il sindaco – di una cosa il dialetto esprime il sentimento, mentre la lingua di quella stessa cosa esprime il concetto”.