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L’editoriale del direttore
15 maggio 2024 – Oggi, nel 76esimo anniversario della Nakba, la diaspora palestinese e i sostenitori della causa in tutto il mondo si uniscono in un grido unanime per la giustizia e la libertà. La Nakba, che significa “catastrofe” in arabo, segna l’esodo forzato di circa 800.000 palestinesi dalle loro terre nel 1948 per fare spazio alla creazione dello Stato di Israele.
Da allora, i palestinesi sono stati sottoposti a decenni di occupazione, discriminazione e negazione dei diritti fondamentali. Vivono in un territorio frammentato, sotto il costante controllo militare israeliano, con limitato accesso a terra, acqua e risorse. Sono soggetti a frequenti demolizioni di case, arresti arbitrari e violenze da parte delle forze israeliane.
Il blocco di Gaza, una prigione a cielo aperto dove vivono 2 milioni di persone, viene ulteriormente stretto, impedendo l’ingresso di beni essenziali e la libertà di movimento. La comunità internazionale ha fallito nel proteggere i palestinesi e nel far rispettare il diritto internazionale.
È tempo di dire basta. È tempo di riaccendere la speranza per un futuro di pace e giustizia per i palestinesi.
Ecco alcune delle rivendicazioni chiave del movimento pro-Palestina:
Fine dell’occupazione israeliana dei Territori Palestinesi Occupati: Israele deve ritirarsi da tutti i territori occupati nel 1967, inclusa Gerusalemme Est.
Diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi: Ai rifugiati palestinesi, che sono circa 5 milioni, deve essere concesso il diritto di tornare nelle loro terre natali o di essere risarciti equamente per le loro perdite.
Creazione di uno Stato palestinese indipendente e sovrano: I palestinesi hanno il diritto di vivere in un proprio Stato indipendente e sovrano, al fianco di Israele.
Fine del blocco di Gaza: Il blocco di Gaza deve essere immediatamente revocato per consentire la libera circolazione di persone e merci.
Rilascio di tutti i prigionieri palestinesi: Tutti i prigionieri palestinesi detenuti da Israele devono essere rilasciati, senza condizioni.
La strada per la pace è chiara: si basa sul rispetto del diritto internazionale, sulla soluzione dei due Stati e sulla fine dell’occupazione israeliana. La comunità internazionale ha la responsabilità di sostenere una soluzione giusta e duratura al conflitto israelo-palestinese.
In questo giorno della Nakba, rinnoviamo il nostro impegno per la causa palestinese e chiediamo un’azione urgente per porre fine all’occupazione e realizzare il sogno di un futuro libero e giusto per tutti i popoli della regione.