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Cassino – Pochi giorni fa è terminato l’evento tanto “atteso” in città: International street food. Indubbiamente ha richiamato tanta gente ma non è stato tutto rose e fiori. È inconfutabile la batosta economica ricevuta dal consumatore finale. Giusto per citare qualche prezzo: una birra media 7 euro, una patata arrosto 5 euro mentre i panini hanno toccato il tetto massimo di 13 euro. Bastano questi dati per far comprendere il salasso che hanno ricevuto i “poveri” consumatori.
Due persone su tre hanno dichiarato di non aver consumato nei giorni successivi ma comunque di aver visitato la piazza. Resta dunque l’interrogativo: perché questi prezzi spropositati? Proviamo allora a porre qualche domanda: è dovuto al costo del suolo pubblico o alla prelibatezza offerta? La nostra è solo una piccola ipotesi che può, chiaramente, essere smentita. Resta comunque il dilemma: chi ha realmente guadagnato? È opportuno ricordare che siamo nell’epoca del libero mercato ed ognuno può imporre i prezzi desiderati ma è altresì vero che siamo nell’epoca delle libere considerazioni ed è miope non rendersi conto che sono stati prezzi esagerati.
Ritornando ai guadagni la certezza che abbiamo è che tutti quei soldi incassati sono andati fuori Cassino. È stata una bella festa ma a ballare maggiormente è stato il portafoglio della gente. Noi come sempre ci limitiamo a raccontare ciò che è accaduto ed a riportare i pareri delle persone intervistate. In città dovremmo abituarci ai prezzi alti i grandi marchi scalpitano per accaparrarsi una vetrina sul nuovo corso. La festa ha portato un grande afflusso di persone ma non dobbiamo meravigliarci o applaudire, in città ogni anno abbiamo la festa della birra che porta il triplo delle persone viste a Piazza Labriola. Non ci resta che aspettare la prossima festa, ma attenzione ai prezzi.