Tagliaferri no alla pagliacciata delle primarie come a Frosinone.

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Domenico Panetta
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Nella giornata di ieri si è svolto il summit presso l’hotel il Boschetto tra i civici, i partiti ed il comitato per le primarie. Tagliaferri il commissario nominato da FDL per fratelli d’Italia ricordiamolo non per il centrodestra doveva essere il trade union, l’uomo che avrebbe unito tutti per poi procedere dritti contro Salera e vincere le elezioni. Invece si è rivelato l’uomo dei disaccordi. Da circa un mese Cassino si ritrova a vivere un tam tam di incontri senza giungere ad un conclusione votata all’ unanimità sulla scelta del candidato sindaco.

Non ultima, appunto, la riunione di ieri sera dove Tagliaferri ha definito una vera e propria pagliacciata così come è stato a Frosinone la soluzione delle primarie (chissà come la prenderà Mastrangeli). Va sottolineato che l’istituzione delle primarie a Frosinone ha portato lo stesso Taglieferri a ricoprire il ruolo di assessore al welfare, politiche sociali, fragilità sociali. Come può Taglieferri definire una pagliacciata uno strumento che lo ha portato a ricoprire il ruolo di assessore? Quanto può essere credibile agli occhi dei cittadini?

Il ruolo di un commissario di partito in una fase politica così gracile dovrebbe essere risolutiva e accomodante per il bene del suo partito, per il bene del mondo politico che lo circonda ma soprattutto per il bene del cittadino. Non è questa la strada giusta per dimostrare ai cittadini di Cassino senso di appartenenza alla città. Per carità certo non possiamo pretenderlo da chi quotidianamente non è parte integrante della città.