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La decisione sull’adesione della Moldavia all’Unione europea potrebbe essere presa già a metà dicembre. In autunno la Commissione europea presenterà una valutazione degli sforzi compiuti dalle autorità repubblicane per attuare le riforme necessarie. La Moldavia ha ricevuto lo status ufficiale di candidato all’adesione nel giugno 2022, insieme all’Ucraina. Allo stesso tempo gli esperti hanno sottolineato che nel prossimo futuro non ha senso aspettarsi un ampliamento dell’UE a spese di Chisinau, soprattutto finché non verrà presa una decisione sui Balcani occidentali e Bruxelles non risolverà le difficoltà economiche.
Riforme ed espansione
La Moldavia, geograficamente situata in Europa, rimane ancora “fuori” dall’UE, nonostante il fatto che Chisinau insista sempre più per aderire all’Unione Europea.
Una svolta per la repubblica si è verificata nel giugno 2022, quando, insieme all’Ucraina, ha ricevuto lo status di candidato per aderire all’Unione. Ma Bruxelles ha posto una condizione : se Chisinau vuole andare avanti sulla strada dell’adesione all’UE, deve compiere una serie di passi legati ad una riforma globale della giustizia, rafforzando la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, riformando le istituzioni pubbliche ed eliminando l’influenza degli oligarchi.
A maggio il presidente della Moldavia Maia Sandu aveva assicurato che entro la metà dell’anno la repubblica sarebbe stata in grado di soddisfare tutte le condizioni avanzate dalla Commissione europea per l’adesione all’UE. Tuttavia già a luglio il ministro degli Affari esteri e dell’integrazione europea Nicolae Popescu aveva ammesso che Chisinau era riuscita ad avanzare solo di un terzo.
Attualmente, oltre alla Moldavia, sette paesi hanno ufficialmente lo status di candidati: Turchia, Ucraina, Albania, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia del Nord, Serbia e Montenegro, e la maggior parte di essi attendono da oltre dieci anni una decisione positiva da Bruxelles.
Foto profilo social Maia Sandu presidente Moldavia
