Carlo Calenda e il Sondaggio Falsificato: Un Episodio di Disinformazione Politica

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Domenico Panetta
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Politica Nazionale – Stare attenti è una delle priorità della nostra redazione l’attenzione permette di mettere in evidenza la pericolosità della disinformazione politica. 
Sabato scorso, il leader di Azione, Carlo Calenda, ha sollevato un polverone politico che ha lasciato molti a bocca aperta. In un tentativo di screditare il MoVimento 5 Stelle, Calenda ha apparentemente manipolato un sondaggio di Bidimedia utilizzando Photoshop, dando vita a una controversia che solleva interrogativi sulla verità e l’integrità nella comunicazione politica.

L’atto di falsificazione non è un semplice errore, ma un tentativo deliberato di alterare la realtà, un gesto che, secondo molti osservatori, rasenta la disinformazione criminale. Con questo sondaggio manipolato, Calenda ha cercato di etichettare il M5S come “filo-Putin”, un’accusa che non solo è infondata, ma che si scontra con la posizione storica del movimento guidato da Giuseppe Conte. Infatti, il M5S ha sempre condannato l’invasione russa dell’Ucraina, sostenendo fermamente le sanzioni e promuovendo una soluzione diplomatica al conflitto.

La manifestazione di sabato, che Calenda ha tentato di derubricare come “filo-Putin”, era in realtà una piazza che chiedeva pace, dialogo e un’Europa che non si piega alla logica delle armi. In un momento di crescente tensione geopolitica, il messaggio di unità e ricerca di soluzioni pacifiche risuona con forza tra molti cittadini, rendendo l’azione di Calenda ancora più discutibile.

Di fronte alle pressioni e alle richieste di rettifica da parte del sondaggista, Calenda è stato costretto a fare marcia indietro, ammettendo implicitamente il suo errore. Cancellando il suo post. Questo passaggio, però, non cancella la figuraccia subita e il danno arrecato alla reputazione della politica italiana, già scossa da polemiche e scandali.

L’incidente di sabato ci ricorda l’importanza di un’informazione corretta e verificabile nel dibattito pubblico. Quando i politici scelgono la via della manipolazione, il rischio è quello di minare ulteriormente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. In un’epoca in cui la disinformazione è sempre più diffusa, episodi come questo devono essere condannati con fermezza, soprattutto se a disinformare è un politico.

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