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Oggi, 18 marzo, Giornata nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus, così come fatto in tanti altri Comuni d’Italia, l’Amministrazione comunale ha reso omaggio ai suoi concittadini che persero la vita a causa della pandemia da Covid-19.
Il sindaco, Enzo Salera, questa mattina, nell’area adiacente l’ospedale Santa Scolastica, ha deposto un fascio di fiori alla base della stele lì eretta a suo tempo a ricordo delle vittime. Con lui c’erano il dott. Giovanni Battista Soave, delegato dal direttore del nosocomio, Mario Fabi, a presenziare alla cerimonia, e i consiglieri comunali Edilio Terranova, Rosario Iemma, Nora Noury, Arduino Incagnoli.
La data del 18 marzo del 2020 ricorda il giorno in cui in Italia si registrò il maggior numero di morti per Coronavirus. La ricorrenza fu istituita ufficialmente nell’anno successivo (legge n.35 del 2021) per ricordare tutte le persone decedute a causa della pandemia ed onorarne la memoria.
“La pandemia ha lasciato ferite profonde anche nella nostra città – ha detto il sindaco Enzo Salera – L’omaggio nostro di questa mattina e il nostro pensiero vanno a quei tanti di questa nostra città che non ce l’hanno fatta a sconfiggere il terribile virus. Conservo nitida nella mia mente la drammatica alba del tre marzo del 2020 quando dalla caserma dei Carabinieri mi venne comunicato che il Covid era arrivato anche a Cassino: si era infatti registrato il primo caso. Rivivo con animo commosso la situazione generale di panico dei giorni successivi, la prima delle vittime, il 15 di marzo, anniversario della distruzione della città. Ripercorro a grandi linee quanto fatto in quel periodo, la sofferenza della perdita di qualche amico andato via, solo, senza il conforto della vicinanza delle persone care, e la morte di due dipendenti comunali.
Ma la partecipazione ad iniziative di questa giornata, così come avvenuto in tanti grandi e piccoli Comuni, significa non solo onorare la memoria di chi non c’è più. Significa anche mantenere forte la consapevolezza collettiva su come prevenire ed affrontare malaugurate future emergenze sanitarie. Perché solo attraverso la memoria si può costruire un futuro più consapevole e più sicuro per tutti”.