Unicas e Il Caos Legale: Gli Studenti Prendono Posizione e spunta un retroscena curioso

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In un contesto di crescente tumulto e confusione, gli studenti esclusi dai recenti concorsi Tfa all’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale (Unicas) decidono di non restare in silenzio.

È proprio in questi momenti di crisi che emerge la necessità di azioni concrete: un’intera città, Cassino, si ritrova sotto i riflettori per presunti scandali di corruzione, un’etichetta che, evidentemente, non merita e che danneggia la sua reputazione. Questo non è un evento nuovo; nel 2017, un caso simile coinvolse un professore dell’Unicas, come riportato da La Nazione, https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/inchiesta-universita-professori-arrestati-ea4b4302 portando con sé un peso che sembra non voler svanire.

Gli studenti hanno il sacrosanto diritto di chiedere l’annullamento delle prove, e il loro desiderio di giustizia è legittimo. Mentre Unicas avvia un’indagine interna, ci si interroga su quali siano le competenze e criteri utilizzati per selezionare gli esperti coinvolti. Tra questi nomi, spicca quello di Alfredo Contieri, docente di diritto amministrativo alla Federico II, con una storia di insegnamento proprio all’Unicas. Questo solleva interrogativi scomodi: come si può affidare una commissione di indagine a qualcuno che ha avuto rapporti di lavoro con l’ente oggetto di scrutinio? Sembra quasi un copione surreale, degno della penna di un grande sceneggiatore comico; nemmeno Rocco Papaleo riuscirebbe a concepire uno scenario da racconto.

Siamo di fronte a una situazione paradossale, dove le linee tra la giustizia e gli interessi personali si fanno confondere. È interessante notare che nel nell’attuale consiglio comunale  di Cassino, un capogruppo politico in minoranza, ha  partecipato proprio ad uno dei concorsi Tfa lo stesso imparentato con i tre indagati. Questa realtà fa emergere una palese contraddizione: una dinamica che rasenta l’assurdo, mentre la comunità locale si sente sempre più frustrata da questo stato di cose. 

Il nostro obiettivo, attraverso i miei editoriali, non è accusare senza fondamento, ma piuttosto cercare di adottare un approccio logico e razionale rispetto agli eventi accaduti. La stragrande maggioranza dei cittadini ha già espresso le proprie preoccupazioni e opinioni per le strade di Cassino, raccontando proprio queste cose e noi non possiamo fare a meno di raccontare ciò che osserviamo.

È fondamentale sottolineare, per dovere di cronaca, che il procedimento è attualmente nelle fasi preliminari d’indagine e che eventuali colpevolezze dovranno essere accertate in sede di processo, garantendo il contraddittorio tra le parti. Ma non possiamo ignorare il fatto curioso, se non grottesco, che uno degli indagati nel 2015 abbia partecipato a un corso di Formazione sul “Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione”. E fidatevi ha un curriculum che Trump potrebbe invidiare ricco di corsi e crediti formativi potrebbe ricoprire serenamente il ruolo di Capo del Pentagono. Tutto ciò che stiamo raccontando potete verificarlo sul portale Unicas. Una coincidenza che lascia riflettere.

E così, nell’atmosfera di caos che avvolge Unicas, si alza la voce di chi non intende rimanere passivo di fronte alla situazione. È giunto il momento di porre fine a questa imbarazzante vicenda. Con una battuta che sembra esserci tornata utile, potremmo dire che Rocco Papaleo, tra una risata e l’altra, getta la spugna ed esclama: “Avete vinto voi!” Ma la vera vittoria, in questo contesto, sarà quella della giustizia, della trasparenza e nel non avere paura di raccontare.