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“Valorizzare il personale sanitario e proteggerlo dalle aggressioni: una priorità per il nostro territorio”
“Negli ultimi mesi, la questione delle aggressioni contro gli operatori sanitari ha assunto dimensioni preoccupanti, portando all’attenzione pubblica e istituzionale l’urgenza di affrontare il fenomeno. Non fa eccezione il nostro territorio, dove l’Ospedale di Cassino, punto di riferimento per il basso Lazio, l’alto Casertano e il Molise, si trova in prima linea nel gestire una mole di pazienti sempre crescente. Proprio qui, lo scorso 18 gennaio, si è verificato un grave episodio di violenza nei confronti di infermieri del Pronto Soccorso, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza del personale sanitario.
I dati allarmanti
A livello nazionale, l’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti Professioni Sanitarie e Socio-Sanitarie (ONSEPS) riporta un quadro drammatico: nel 2023 sono stati registrati 16 mila episodi di aggressione con il coinvolgimento di 18 mila operatori. Anche a livello regionale tale dato è in costante aumento e fa riferimento solo agli episodi denunciati. Nel 2023 sono stati 1219 le lavoratrici e i lavoratori laziali che hanno denunciato un’aggressione: il 65% di essi è donna e il 57% risulta essere personale infermieristico.
Questi numeri, già di per sé impressionanti, non tengono conto di tutti quegli episodi “minori” che, pur non denunciati, lasciano segni profondi sulla serenità e sul benessere di chi lavora per garantire il diritto universale alla salute.
Le cause e le risposte istituzionali
Tra le principali cause del fenomeno si annoverano la carenza di personale, l’inadeguatezza delle strutture, la pressione psicologica su operatori e pazienti e il crescente clima di sfiducia verso il sistema sanitario. Le Aziende Sanitarie stanno adottando misure di sicurezza come videosorveglianza e presidi di sicurezza nei reparti a rischio, ma non basta. È fondamentale agire culturalmente per prevenire la violenza e promuovere una maggiore valorizzazione del personale sanitario.
In questo contesto, il recente decreto-legge n. 137/2024 rappresenta un passo avanti, inasprendo le pene per chi aggredisce gli operatori sanitari. Tuttavia, è necessario accompagnare queste misure con un impegno locale mirato.
Per questo, anche a livello comunale, è necessaria una proposta concreta per affrontare questa emergenza. Tra le azioni suggerite:
• Creazione di un registro unico per monitorare gli episodi di violenza.
• Promozione di percorsi formativi per il personale sanitario, incentrati non solo sulla sicurezza ma anche sulla comunicazione e la gestione del rapporto con i pazienti.
• Campagne di sensibilizzazione nelle scuole e tra i cittadini per valorizzare il ruolo del sistema sanitario e dei suoi operatori.
• Studio approfondito delle cause locali del fenomeno, coinvolgendo sia i professionisti sanitari sia la cittadinanza.
Durante la pandemia di Covid-19, medici e infermieri sono stati riconosciuti come eroi, simbolo di dedizione e sacrificio. Oggi, è fondamentale ritornare a quella consapevolezza collettiva, riconoscendo il valore del personale sanitario e impegnandoci a proteggerlo. In tal senso la Regione Lazio deve fare la sua parte, garantendo un aumento del personale sanitario, investendo in infrastrutture e strumenti di sicurezza, e offrendo maggiore tutela agli operatori dell’Ospedale di Cassino, al quale andrebbe ridata la dignità sanitaria che merita, vista l’importanza provinciale della nostra città e la posizione strategica territoriale che occupa. Proteggere chi si prende cura di noi non è solo un dovere morale, ma un atto essenziale per preservare il nostro sistema sanitario.
Il Comune di Cassino, dal canto suo, si impegna a fare la propria parte, promuovendo il dialogo tra istituzioni, aziende sanitarie e cittadini per costruire una cultura della salute e del rispetto. La sicurezza degli operatori è la sicurezza di tutti noi”.
Dott.ssa Maria Rita Petrillo
Capogruppo lista “Orizzonte Comune”