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L’editoriale del direttore
Non abbiamo mai assistito nella storia a scroscianti applausi per chi al momento si ritrova agli arresti domiciliari. È chiaro che il contesto in cui ci troviamo possa influenzare non solo le opinioni pubbliche, ma anche la percezione di questioni fondamentali come la giustizia e l’integrità.
Ieri, i colleghi di leggoCassino.it hanno riportato le dichiarazioni del Magnifico Rettore dell’Università del Lazio Meridionale, che ha voluto condividere il suo punto di vista sulla vicenda TFA con gli studenti dell’ateneo. Dal suo intervento, emerge chiaramente che il reato di corruzione contestato può essere definito, in modo piuttosto disinvolto, uno scambio di favori in più ha accusato i giornali di giudicare la vicenda. Ma caro Rettore, noi giornalisti ci limitiamo a raccontare i fatti; sarebbe opportuno che lei verificasse invece cosa accade nel suo Ateno. Uno scambio di favori, per quanto possa sembrare banale, è grave quanto qualsiasi altra azione che possa compromettere l’esito di un concorso pubblico anche se gli atti dicono anche altro, quando vorrà possiamo commentarli insieme.
È inaccettabile ridurre anni di indagini approfondite e meticolose a semplici parole. Queste indagini rappresentano il duro lavoro e la dedizione delle forze dell’ordine, che fino ad ora hanno ottenuto risultati eccellenti. Arriviamo al dunque a ciò che interessa: l’Ateneo si costituirà parte civile in questo processo? Prenderà le distanze da quello che è stato definito il “sistema Cassino”?
Va ricordato, caro Magnifico Rettore, che i giornali non emettono giudizi. La nostra funzione è quella di informare, e non possiamo dimenticare che quanto accaduto si è verificato proprio nel suo ateneo dove nessuno ha vigilato sulla correttezza delle prove. La magistratura seguirà il suo percorso, come è giusto che sia, e noi continueremo a fare il nostro lavoro di cronaca con serietà e impegno.
Pertanto, me lo lasci dire: non è stata affatto “magnifica” la sua esternazione. Le auguro un sereno lavoro, ma le ricordo che una vigilanza in più non guasta. In fondo, la libertà di stampa esiste e il nostro obiettivo resta quello di attuarla nel migliore dei modi. Solo insieme, mantenendo alta la guardia, possiamo garantire che la verità emerga e che la fiducia nelle istituzioni venga ripristinata.