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Negli ultimi giorni, le dichiarazioni del vicepremier e ministro Matteo Salvini riguardo la diminuzione del 25% dei morti per incidenti stradali, dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, hanno sollevato un acceso dibattito . Ma attenzione: dietro questi numeri si cela una realtà ben diversa.
Salvini, orgoglioso delle sue affermazioni, ha dichiarato: “Avere ridotto del 25 per cento, dal 14 al 28 dicembre, nei primi quindici giorni del nuovo Codice della strada il numero di morti sulle strade è qualcosa che dovrebbe rendere orgoglioso me e voi”. A queste parole hanno fatto seguito i post di responsabili regionali per il Lazio della Lega, pronti a sostenere il ministro senza alcuna verifica. Che polli! Ma vale la pena chiedersi: sono davvero verificati i dati che circolano?
Analizzando con attenzione, emerge un quadro differente. Secondo l’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale (ASAPS), la dichiarazione di Salvini appare fuorviante. Questo perché i dati da lui riportati si sono pubblicati solo agli incidenti mortali monitorati dalla Polizia Stradale e dai Carabinieri, che rappresentano soltanto il 34% degli incidenti totali con lesioni registrate in Italia. Il restante 66% viene rilevato dalle Polizie Municipali, che spesso lavorano nei concorsi urbani dove gli incidenti sono più frequenti.
I fatti parlano chiaro: nei 15 giorni successivi all’entrata in vigore del nuovo Codice, sono morte almeno 111 persone, ben più del doppio delle 50 menzionate da Salvini. Inoltre, la mortalità nel medesimo periodo del 2023 risultava identica, con 110 decessi, dimostrando una stabilità piuttosto che una riduzione. Un po’ troppo comodo attribuire il merito al nuovo Codice, non credete?
Se consideriamo anche il periodo che va dal 14 dicembre 2024 al 1° gennaio 2025, si registrano 134 morti in 125 incidenti mortali, rispetto ai 131 decessi in 115 collisioni nello stesso intervallo del 2023 di conseguenza abbiamo una stabilità e non una riduzione del 25%. Quindi, cari lettori, la verità è che non stiamo assistendo a un calo significativo delle vittime, ma piuttosto a una continuità preoccupante.
È fondamentale che il Ministero e i suoi discepoli prendano atto di questa situazione puntando a migliorare la raccolta e la tempestività dei dati sugli incidenti stradali. Dobbiamo assicurarci che tutte le fonti siano utilizzate e che l’analisi venga fatta su un panorama temporale più ampio. La sicurezza stradale non può diventare un tema di propaganda, ma deve essere affrontata seriamente con adeguati investimenti nei controlli e nell’educazione ad una mobilità sicura per tutti.
E infine, un appello ai rappresentanti locali di Cassino: prima di rilanciare notizie infondate, verificate i fatti. Salvini e già ministro ( può dire castronerie) voi siete in costante campagna elettorale ma con questa organizzazione entrerete nelle storia per aver perso ogni occasione possibile di sistemazione politica avete il dovere di verificare ogni dato che pubblicate perché se al nord gli è stata attribuita la somiglianza alla trota a voi sarà attribuita quella del pollo!
La trasparenza e la responsabilità devono guidare le informazioni che diffondete ne vale il vostro risultato elettorale. Noi siamo pignoli, sì, e continueremo a vigilare, perché ogni vita persa sulla strada è una vita di troppo.